Commercio estero e certificazione accreditata: l’Annuario Istat-ICE 2025

Pubblicato l’Annuario Istat-ICE 2025 sul commercio estero e le attività internazionali delle imprese, che evidenzia il contributo dei sistemi di gestione ambientale certificati sotto accreditamento, a supporto dei processi di internazionalizzazione.
L’insediamento dell’Amministrazione americana ha segnato un cambiamento significativo nella postura protezionistica degli Stati Uniti, condizionando le prospettive di apertura internazionale dei mercati e, in definitiva, quelle di crescita globale, a causa delle misure di carattere protezionistico introdotte o annunciate.
Lo scenario internazionale
Uno degli obiettivi della strategia protezionistica USA è il riequilibrio del saldo di bilancia commerciale e l’incremento degli investimenti diretti esteri (IDE) nel Paese, ma l’effettiva capacità di raggiungerlo con le nuove tariffe è dubbia. Inoltre i danni che infliggono alle altre economie potrebbero deprimere anche la domanda di prodotti statunitensi.
Di fronte a una politica commerciale aggressiva, che evidenzia ulteriormente la crisi del sistema commerciale multilaterale, appare necessario promuovere strategie di sviluppo volte a salvaguardare l’architettura esistente, basata su regole e Istituzioni che hanno storicamente favorito l’integrazione dei mercati globali.
Tra queste anche l’accreditamento, quale elemento di semplificazione dei controlli sui prodotti e servizi scambiati a livello internazionale, può ricoprire un ruolo importante.
A livello nazionale, la diplomazia economica con cui il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sostiene le imprese italiane all’estero e favorisce la crescita del Paese in differenti ambiti, può dunque beneficiare di un’Infrastruttura per la Qualità forte e saldamente legata al tessuto industriale.
La valutazione della conformità accreditata alle norme internazionali gioca un ruolo di facilitatore degli scambi e di semplificazione amministrativa, proprio in relazione agli obiettivi strategici della diplomazia economica:
- sostenere le aziende nella penetrazione commerciale dei mercati emergenti e a consolidarsi in quelli tradizionali
- sostenere l’attività internazionale delle Autonomie territoriali
- attrarre in Italia investimenti produttivi, flussi turistici e brillanti talenti
- promuovere gli investimenti italiani all’estero.
Considerare l’accreditamento come uno strumento di politica industriale, abilitante per l’accesso ai mercati internazionali attraverso gli Accordi di mutuo riconoscimento (EA e IAF MLA e ILAC MRA), si inserisce in un questa visione strategica di supporto alle imprese italiane.
L’analisi dell’Annuario Istat-ICE 2025
Il disegno delle politiche per l’internazionalizzazione si avvale di dati e indicatori di settore come quelli presentati lo scorso 16 luglio nell’Annuario statistico “Commercio estero e attività internazionali delle imprese”, frutto della collaborazione fra l’Istat e l’ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).
L’Annuario Istat-ICE 2025 fornisce un quadro aggiornato sulla struttura e la dinamica dell’interscambio di merci e servizi, nonché sulla struttura e le attività realizzate dai principali attori sul territorio nazionale, in cui rientrano anche le imprese in possesso di un sistema di certificazione ambientale certificato da organismi accreditati da Accredia.
Tra le novità dell’edizione 2025, l’approfondimento sul tema della sostenibilità ambientale contiene dati su struttura e attività internazionali delle imprese esportatrici certificate, frutto dell’integrazione delle basi dati Istat con le Banche dati Accredia.
I dati dimostrano come la certificazione accreditata, tra gli strumenti a disposizione della Pubblica Amministrazione, è direttamente collegata a caratteristiche di integrazione economica e produttività degli operatori economici.
I dati delle imprese certificate
Partendo dalla diffusione delle certificazioni accreditate dei sistemi di gestione ambientale (UNI EN ISO 14001), lo studio evidenzia una quota crescente di certificazioni al crescere della dimensione aziendale. In particolare, poco meno di metà delle grandi imprese esportatrici hanno un sistema di gestione ambientale certificato da organismi accreditati.

5.359 imprese esportatrici certificate hanno scambiato beni per oltre 213 miliardi su un totale di circa 570 miliardi (il 37,7% del valore dell’export).
Le imprese certificate dimostrano una maggiore propensione all’export. In dettaglio, il differenziale tra gruppi di imprese (certificate e non) varia significativamente a seconda della classe di addetti, con un picco nelle classi intermedie 50-99 e 100-249 addetti.

I settori maggiormente certificati sono caratterizzati da una elevata standardizzazione delle operazioni. In particolare, la quota di imprese certificate sul totale delle imprese esportatrici va da un massimo del 66,7% nella fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi al 46,8% nella fabbricazione di prodotti chimici.

I dati consentono anche di confrontare i livelli medi di produttività delle imprese esportatrici, certificate o meno, per classe di addetti. Il differenziale evidenzia la maggiore produttività delle imprese certificate, crescente al diminuire della dimensione d’impresa. Nel caso delle microimprese tale differenziale è pari al 79,7%.

Osservatorio Accredia

Commercio internazionale
Le certificazioni accreditate rappresentano strumenti fondamentali per favorire la crescita economica, il riconoscimento internazionale delle organizzazioni e le opportunità di export nei principali settori manifatturieri.