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ISO Survey 2024: le imprese accelerano su sostenibilità e digitalizzazione

 

Con oltre 160 mila certificati di sistemi di gestione in Italia, la fotografia dell’ultima ISO Survey evidenzia il trend di ricomposizione delle certificazioni accreditate, sostenute dalla crescita nei settori della transizione verde e digitale.

Anche nel 2024, le certificazioni dei sistemi di gestione sono cresciute, confermando il ruolo delle norme ISO e degli organismi accreditati come leve strategiche per la competitività e la transizione sostenibile delle imprese. Le certificazioni si affermano come uno strumento chiave per garantire la qualità dei prodotti e dei servizi, migliorare le performance organizzative e accrescere la fiducia nelle catene del valore internazionali.

Secondo i dati dell’ISO Survey 2024, alla data del 31 dicembre 2024, il numero totale di certificati attivi nel mondo ha raggiunto circa 3 milioni. In Italia i certificati superano quota 166mila, rafforzando la posizione del nostro Paese ai vertici del ranking mondiale.

L’edizione 2024 dell’indagine ISO conferma una tendenza ormai consolidata: le certificazioni non si concentrano più solo sugli schemi “storici” come qualità, ambiente e sicurezza, ma si estendono a nuovi ambiti legati alla digitalizzazione, alla gestione dei dati e alla sostenibilità sociale.

Accanto alle tradizionali certificazioni a norma ISO 9001 (qualità), ISO 14001 (ambiente) e ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro), è cresciuto in modo significativo il numero dei sistemi di gestione certificati in ambito cybersecurity (ISO/IEC 27001), energia (ISO 50001) e anticorruzione (ISO 37001).

Nuovi standard per le certificazioni accreditate

A livello globale, le certificazioni a norma ISO sono più diffuse nei settori emergenti, come la gestione della supply chain (ISO 28000) e la gestione dei servizi IT (ISO 20000-1). Queste certificazioni riflettono l’evoluzione del ruolo della normazione tecnica in un’economia mondiale sempre più interconnessa e orientata alla trasparenza.

In Italia, i certificati ISO 9001 continuano a essere prevalenti rispetto ad altre norme tecniche, ma la quota di “Altre certificazioni” è aumentata e si è attestata all’8%.

Italia ai vertici della classifica mondiale delle certificazioni

L’Italia si conferma tra i Paesi con il maggior numero di certificati ISO attivi al 31 dicembre 2024, mantenendo una quota sul totale mondiale pari al 6%, al secondo posto nella classifica mondiale. Il nostro Paese si distingue non solo per il numero delle certificazioni per la qualità, ma anche per l’espansione negli ambiti legati alla transizione ecologica e digitale.

Nel dettaglio:

  • ISO 9001 resta la certificazione più diffusa, con 101.426 certificati attivi
  • ISO 14001 cresce (+20%) grazie all’impegno verso la sostenibilità ambientale e all’integrazione dei criteri ESG nei modelli di gestione
  • ISO/IEC 27001 continua la sua espansione (+3%), segno della crescente attenzione delle imprese italiane alla protezione dei dati e alla sicurezza informatica
  • ISO 37001 registra un tasso di crescita elevato (+46%), trainato da un’esigenza di trasparenza nella governance d’impresa.

Settori economici più certificati

Tra i settori con la maggiore diffusione di certificazioni accreditate, oltre a quello tradizionale delle “Costruzioni”, emergono “Commercio” e “Servizi”. Nel segmento Altre certificazioni, si affermano “Tecnologia dell’informazione” e “Istruzione”.

Tra i primi dieci settori per numero di certificazioni ISO 9001, 14001, 45001 e Altre certificazioni, si trovano quelli legati alla transizione energetica, alla gestione dei rifiuti, alla sanità e ai servizi informatici. Ciò dimostra come la cultura della qualità e della sostenibilità si stia diffondendo in modo trasversale, coinvolgendo non solo l’industria manifatturiera, ma anche servizi, P.A. e commercio.

La ISO Survey 2024 conferma un’Italia matura nell’adozione degli standard ISO, ma ancora con ampi margini di crescita nei settori della cybersecurity, della gestione energetica e della trasformazione digitale.

In prospettiva, la capacità delle imprese italiane di combinare qualità, sostenibilità e innovazione potrà rappresentare un vantaggio competitivo decisivo, in linea con gli obiettivi della strategia europea per la transizione verde e digitale.

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