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Legge di delegazione europea e recepimento nazionale delle direttive

E’ stata pubblicata (GU n. 145 del 25 giugno scorso) la Legge di delegazione europea 2024, ovvero la Legge 91/2025, che riguarda la delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea.

Il recepimento dei provvedimenti europei

Il Governo ha dunque ricevuto dal Parlamento una formale delega che lo autorizza a procedere al recepimento di numerosi atti normativi emanati a livello europeo.

Tra questi rientrano direttive e regolamenti di particolare importanza per il settore della valutazione della conformità accreditata:

  • Emissioni industriali – Direttiva UE 2024/1785
  • Qualità dell’aria – Direttiva UE 2024/2881
  • IGP prodotti industriali e artigianali – Regolamento UE 2023/2411
  • Batterie – Regolamento UE 2023/1542
  • EUDR – Regolamento UE 2023/1115
  • Greenwashing – Direttiva UE 2024/825
  • Sicurezza dei prodotti – Regolamento UE 2023/988
  • MOCA (materiali a contatto con alimenti) – Regolamento UE 2022/1616
  • RED (Renewable Energy Directive) III – Direttiva UE 2023/2413

Il ruolo della valutazione della conformità

Negli ambiti regolati da tali provvedimenti, le attestazioni rilasciate da organismi di terza parte indipendenti possono rivestire un ruolo significativo nel facilitare l’attuazione concreta delle disposizioni.

Certificati di conformità e di taratura e rapporti di prova e di ispezione, infatti, sono uno strumento che favorisce la conformità ai requisiti richiesti, ma anche per promuovere una maggiore trasparenza lungo l’intera filiera produttiva.

In questo contesto, certificazioni, ispezioni e verifiche, così come prove e tarature, contribuiscono a rafforzare sia la sostenibilità ambientale e sociale dei prodotti, sia la loro affidabilità agli occhi dei consumatori, degli stakeholder e delle Istituzioni.

L’iter nazionale e i decreti legislativi

Il Governo, per il tramite delle competenti Amministrazioni ministeriali, deve dunque predisporre e adottare, in via preliminare, uno o più schemi di decreti legislativi volti a recepire le disposizioni normative europee.

Tali decreti, che dovranno essere elaborati nel rispetto dei criteri e dei principi direttivi contenuti nella delega parlamentare (ove presenti), rappresentano uno snodo fondamentale nel processo di armonizzazione del diritto nazionale con quello dell’Unione europea.

La fase preliminare, in particolare, ha un’importanza strategica, in quanto consente di avviare il confronto interistituzionale e di raccogliere eventuali osservazioni da parte dei competenti attori istituzionali coinvolti (Commissioni parlamentari) e degli stakeholder.

A conclusione del processo, i decreti legislativi saranno adottati in via definitiva dal Consiglio dei Ministri.

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