Tra certificati digitali e nuovi scenari: il Convegno dei Centri di taratura

Si è svolto a Torino il XXXIX Convegno dei Centri di taratura, che ha riunito laboratori accreditati, ispettori e stakeholder dell’Infrastruttura per la Qualità, per un confronto su servizi accreditati, certificati digitali e opportunità di business.
L’edizione 2025 dell’annuale Convegno del Dipartimento Laboratori di taratura, che si è svolto il 3 aprile a Torino presso l’Unione Industriali, ha avuto come obiettivo quello di “dare voce” ai laboratori accreditati.
L’incontro è stato l’occasione per aprire un confronto sulle opportunità di business offerte dall’essere fornitori di servizi accreditati di taratura nel nuovo, e sfidante, contesto nazionale e internazionale.
Nel momento dell’approfondimento, i relatori hanno anche avviato un confronto aperto sul presente e sul futuro dei certificati di taratura, tra esigenze di flessibilità, vincoli normativi e sviluppi tecnologici.
Attività 2024 e progetti 2025
La giornata ha preso avvio con i saluti di benvenuto del Direttore Generale di Accredia Filippo Trifiletti e del Vice Presidente Vito Fernicola, della Presidente del Comitato Settoriale di Accreditamento del Dipartimento Laboratori di taratura Michela Sega e del Direttore Generale Unione Industriali Torino Angelo Cappetti.
A seguire, la Direttrice del Dipartimento Laboratori di taratura di Accredia Rosalba Mugno ha presentato i numeri del 2024 e le prospettive per l’anno in corso del mondo dei laboratori di taratura, dei produttori di materiali di riferimento (RMP) e delle biobanche che operano sotto accreditamento.
In particolare, la Direttrice ha evidenziato che al 31 dicembre 2024 si registra:
- la crescita importante del numero dei certificati di taratura emessi dai laboratori, che hanno raggiunto quota 955 con un aumento di +153% rispetto al 2010 e di +3,74% sul 2023
- l’aumento dei laboratori di taratura, che dai 212 del 2022 sono saliti ai 223 nel 2024, segnando un +5,2% negli ultimi 3 anni
- il numero costante degli operativi del Dipartimento, con 114 tra ispettori ed esperti tecnici, competenti nelle diverse grandezze della taratura.
Tra le attività avviate e programmate nel 2025, sono sempre più proficue e numerose le collaborazioni con i Ministeri e sono state avviate le modifiche dei regolamenti e delle tabelle di accreditamento.
Inoltre, è già in preparazione la prossima verifica di peer assessment di EA di novembre 2026, per ottenere la conferma degli Accordi di mutuo riconoscimento EA MLA, con l’ulteriore obiettivo di estendere il riconoscimento alle Biobanche accreditate.
Nuovo logo, formazione e attività internazionale
Tra le novità al centro della discussione, è stato approfondito il tema del marchio di accreditamento e della transizione per i soggetti accreditati.
Laura Lo Guzzo, Referente del Sistema di Gestione del Dipartimento Laboratori di taratura, ha ricordato che dal 20 gennaio i soggetti accreditati possono utilizzare i marchi Accredia differenziati per schema di accreditamento e applicare la nuova numerazione, secondo le regole del Regolamento Generale RG-09.
Diego Orgiazzi, Coordinatore del Servizio Tecnico e Supporto del Dipartimento, ha invece parlato dell’alta formazione offerta dall’Accredia Academy, con il programma 2025 che comprende anche la Summer School.
E’ infatti partita la terza edizione del corso di specializzazione che sviluppa le competenze tecniche nel settore della taratura, realizzata assieme a INRiM (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica) e a ENEA-INMRI (Istituto Nazionale di Metrologia delle Radiazioni Ionizzanti). Le iscrizioni alla Summer School sono aperte fino al 9 maggio e il percorso di svolge dal 4 giugno al 3 luglio.
Infine, Paola Pedone, Funzionaria Tecnica del Dipartimento, è intervenuta sull’attività internazionale del Dipartimento, seguita dalla Tavola rotonda “Opportunità e barriere per il mercato dei servizi di taratura accreditati” con, per Accredia, la moderazione di Michela Sega e la partecipazione di Rosalba Mugno, Silvia Tramontin e Miriam Pirovano. E con Nicola Vicentini e Ettore Barbieri in qualità di rappresentanti dei laboratori di taratura, assieme a Paola Pappalepore di Unione Industriali Torino.
Certificati di taratura, tra requisiti e digitalizzazione
La seconda sessione del Convegno è stata dedicata a un approfondimento sui certificati di taratura, strumenti fondamentali rilasciati sul mercato dai laboratori accreditati e utilizzati da imprese e professionisti in tutti i settori industriali e merceologici.
Al panel tematico “Il certificato di taratura: tra requisiti normativi, richieste di flessibilità e i DCC sullo sfondo” è seguito l’intervento di Federico Marengo, Funzionario Tecnico del Dipartimento, che ha presentato gli elementi essenziali di un certificato di taratura, mentre il collega Fabrizio Manta ha tracciato una panoramica sul Digital Calibration Certificate (DCC).
Il passaggio dai certificati tradizionali a quelli digitali, avviato nel 2017 dall’Istituto Metrologico Primario tedesco PTB, si basa sulle normative metrologiche di riferimento, su una struttura gerarchica in quattro sezioni e sull’uso del formato di scambio dei dati XML, standard internazionale compatibile con i sistemi di sicurezza avanzati come la crittografia.
Tra i vantaggi, il DCC offre l’acquisizione digitale dei dati che riduce errori e ne ottimizza la conservazione, il formato standard che migliora chiarezza e uniformità, una maggiore affidabilità nella valutazione delle prestazioni degli strumenti e la disponibilità multilingue per una comprensione più ampia a livello globale.

SCHEDA
Laboratori di taratura
L’attività di un laboratorio di taratura consiste nella esecuzione di tarature sia all’interno di propri idonei locali che in esterno presso clienti. Le tarature assicurano nel tempo la riferibilità metrologica ai campioni nazionali o internazionali di strumenti e campioni.

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Produttori di materiali di riferimento
L’attività di un produttore di materiali di riferimento consiste nella produzione di materiali da utilizzarsi per la taratura di strumenti di misura o come campioni di riferimento.

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Biobanche
La biobanca è un’infrastruttura che opera per garantire la qualità del materiale biologico che conserva e distribuisce e dei dati a esso associati, a fini di ricerca e sviluppo.